La pizza è sicuramente uno dei piatti italiani più diffusi ed apprezzati in tutto il mondo, la regina indiscussa delle pizze è di sicuramente la Margherita.
L’antenata della pizza è la “pinta” greca, una forma di pane schiacciata. Arriva in Italia con la Magna Grecia e diventa “pinsa”, dal verbo latino “pinsere”, tirare. La pietanza si diffonde in tutta Italia e già dal ‘600 si trovano tracce del semplice impasto di farina e acqua.
Per assaporare la pizza rossa dobbiamo aspettare la scoperta dell’America, che porterà in Italia il pomodoro.
All’interno del trattato “Il cuoco galante”, il cuoco e letterato Vincenzo Corrado racconta proprio che grazie a questa scoperta e all’inventiva degli Italiani finalmente approda sulle nostra tavole la vera e propria ricetta della pizza, non solo, inizia a far parte anche delle tradizioni culinarie delle corti nobili partenopee tra il ‘700 e l’800.
Il letterato ed editore Francesco De Bourcard nella sua grande opera “Usi e costumi di Napoli e contorni” pubblicata nel 1858 racconta un affascinante affresco della società napoletana, usanze, tradizioni, cucina, e personaggi tipici. Ed è proprio in questa raccolta che troviamo la prima fonte scritta della pizza con mozzarella e pomodoro. Francesco De Bourcard le descrive così: “coperte di formaggio grattugiato e condite collo strutto, e vi si pone sopra qualche foglia di basilico. Si aggiunge delle sottili fette di mozzarella” e “talora si fa uso” del pomodoro.
Successivamente nel 1889 durante la visita a Napoli del re d’Italia Umberto I di Savoia, viene richiesto all’artigiano della pasta Raffaele Esposito di raggiungere la famiglia reale nella reggia di Capodimonte. Recatosi prepara tre varianti di pizza, tra cui quella che diventò pizza margherita con pomodoro, mozzarella e basilico. La regina Margherita ne rimane talmente estasiata che il pizzaiolo decide di chiamarla proprio con il suo nome.
Il merito di Raffaele Esposito sarebbe stato quello di attribuire il nome della regina ad una pizza che era già ampiamente conosciuta in Campania.
A partire dal Febbraio 2010 l’Unione Europea ha riconosciuto l’originalità della pizza napoletana attribuendole il marchio STG (Specialità Tradizionale Garantita). Questo marchio certifica il rispetto di un disciplinare che specifica le sue caratteristiche, sia in termini di ingredienti utilizzati che di modalità di preparazione.
Secondo il disciplinare della ‘vera pizza napoletana’ possono essere utilizzati esclusivamente questi ingredienti per impasto e farcitura:
Farina di grano tenero, Lievito di birra, Acqua naturale, Sale marino o sale da cucina.
Ingredienti per la farcitura:
Pomodori pelati e/o pomodorini freschi, Olio extra vergine di oliva, Mozzarella di Bufala Campana DOP, Mozzarella STG,
Fiordilatte DOP, Aglio, Origano, Basilico.
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